Auf den „hëchsten Laugenspiz gangen“ – Un’escursione in montagna di fine estate nel 1552
Documento archivistico del mese giuglio 2024
Archivio provinciale di Bolzano

Jakob von Boimont zu Payrsberg (1527-1581), promosso al rango baronale nel 1568 e per molti anni investito di vari uffici, funzioni e cariche alla corte del vescovo di Trento, del principe territoriale e presso la Dieta e il Governo provinciale della Contea tirolese, in tarda età compilò una raccolta di appunti e di note memorialistiche redatte precedentemente sui propri calendari, trasformandoli in una sorta di autobiografia.

Tra le annotazioni relative a nascite, matrimoni, morti e missioni svolte al servizio degli Asburgo, spicca la nota riferentesi al giorno di San Bartolomeo del 1552: Den 24 Augusti bin ich mit meiner schwiger vnd hausfrau auf den hëchsten Laugenspiz gang(en) (“Il 24 agosto ho asceso assieme a mia suocera e a mia moglie la cima più alta del Monte Luco”). Oltre a documentare la prima ascensione alla cima del Monte Luco (2.434 m), la vetta più alta sul crinale montagnoso della Val di Non che segna l’attuale confine fra Alto Adige e Trentino, tale nota merita particolare attenzione anche per la menzione delle due donne che lo accompagnarono, la quale probabilmente costituisce una delle primissime attestazioni di alpinismo al femminile.

Se fino al XIX secolo i forestieri e i viaggiatori tendevano a percepire le Alpi come un pericolo, con l’industrializzazione si sviluppò la convinzione di poter controllare la natura, e il nascente Romanticismo sviluppò una nuova estetica della montagna: un tempo orrenda, ora si cominciava a esplorarla sistematicamente.

Gli abitanti delle regioni alpine conoscevano naturalmente le proprie montagne. Sebbene alcune vette fossero avvolte da leggende e forse proprio per questo evitate, i pascoli alpini erano sfruttati da migliaia di anni e i cacciatori si arrampicavano spesso in alta quota.

L’ascesa del Monte Ventoso, in Provenza, da parte di Francesco Petrarca nel 1336 è considerata la più antica testimonianza di un’escursione in montagna fine a sé stessa. In Tirolo, ascensioni in vetta sono attribuite a Massimiliano I, attorno al 1500, e all’arciduca Ferdinando II, nel 1569. L’escursione compiuta nel 1552 dal ventitreenne Jakob von Payrsberg, dalla giovane moglie Katharina, nata Botsch von Zwingenburg, e di sua suocera Regina, nata Brandis, si inserisce in questo contesto. Poiché i tre risiedevano a Nalles e a Lana, il Monte Luco potrebbe essere anzi definito la loro montagna di casa.

Sebbene l’ascesa alla vetta richieda ancora oggi un passo sicuro, in una limpida giornata di fine estate la vista goduta dai tre deve essere stata meravigliosa, soprattutto sul gruppo dell’Ortles, verso ovest. Per Jakob von Payrsberg l’escursione in vetta al Monte Luco rappresentò in ogni caso un’esperienza di cui mantenere memoria.

Evi Pechlaner, Archivio provinciale di Bolzano

Fonte: Archivio provinciale di Bolzano, Archivio Wolkenstein-Toblino 232.

Credito fotografico: Archivio provinciale di Bolzano: Archivio fotografico Richard Müller, n. 464.

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